Psicologia per Bambini

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Se una società vuole veramente proteggere i suoi bambini, deve cominciare con l'occuparsi prima dei genitori.

 

J. Bowlby

 

 

I bambini, nel corso della loro crescita, possono sperimentare a vari e diversi livelli, stati di disagio o di vera e propria sofferenza.

E non solo a causa di eventi eclatanti o evidenti quali  un abuso, un lutto o una separazione dei genitori: vi sono situazioni in cui anche un trasloco, un cambiamento di città o di paese e di scuola creano nel bambino forti stati di stress che possono poi sfociare in veri e propri comportamenti ed atteggiamenti anomali.

Non sempre i bambini manifestano apertamente la loro sofferenza quale ne sia l’origine. Spesse volte è il loro corpo a parlare. Possono reagire sviluppando disturbi del sonno, del comportamento, sintomi psicosomatici come intolleranze, problemi respiratori o altro che il più delle volte non trovano spiegazioni mediche. Aggressività, chiusura sociale, balbuzie improvvise o mutismo selettivo possono essere altri campanelli d'allarme di un qualcosa che non va.

Diventa a questo punto necessario e legittimo per la sopravvivenza e il benessere psicologico del bambino dare un nome ed una voce a questo disagio. Anche perché oggi giorno il rischio più grande quando si parla di bambini è quello di abusare poi di termini quali “iperattivo”, “bipolare” o altro che, spesse volte, sono solo una loro risposta ad un problema non compreso e nulla hanno quindi a che fare con le suddette etichette.

E' necessaria quindi una psicoterapia per il bambino? La risposta è si: si può pensare a qualche seduta di gioco insieme. Ma di certo non si esaurisce in questo. Il bambino, fin dalla sua nascita, è parte di un sistema, quello della sua famiglia. E non si può quindi pensare di lavorare a senso unico quando si parla di disagio infantile.

Non si nasce sbagliati da un punto di vista psicologico. Non è possibile quindi pensare di aiutare un bambino senza lavorare anche sulla sua “dimensione relazionale” che si sviluppa nei suoi contesti di riferimento dove la famiglia in primis ricopre un ruolo centrale  che nel corso della crescita viene poi affiancato anche dal ruolo dell' istituzione quale è la scuola.

Il comportamento sintomatico del bambino trova quindi la sua risposta e la sua successiva soluzione in un lavoro in team dove lo psicoterapeuta risulta il facilitatore della comunicazione tra il soggetto sofferente e chi si occupa di lui. 

 

 

 

 

 

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